Che cos’è la depressione reattiva
La depressione reattiva è un tipo di depressione strettamente legata a un evento scatenante (ad esempio, separazione, perdita del lavoro, delusione sentimentale, situazione di vita difficoltosa), vissuto in modo molto doloroso e stressante con elevate difficoltà di adattamento.
Infatti, proprio per questo motivo, uno dei manuali diagnostici più utilizzati (il DSM5) fa rientrare la depressione reattiva nei “disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti”; tale disturbo è definito depressione reattiva proprio perché insorge in reazione a un evento psicosociale scatenante – vissuto in modo traumatico e rispetto a cui si ha difficoltà di adattamento, con la sensazione di non riuscire più a gestire la propria vita quotidiana come prima.
Questo significa che per alcuni è più difficile adattarsi a specifici eventi della vita, che vissuti come traumi scatenano reazioni depressive intense e più durature di quanto ci si aspetterebbe, compromettendo il benessere della persona e il funzionamento a livello lavorativo e sociale.
I sintomi della depressione reattiva
I sintomi della depressione reattiva richiamano i sintomi di altri disturbi depressivi. La depressione reattiva può includere diversi sintomi di carattere fisico-somatico, emotivo-cognitivo e comportamentale.
In primis, comunque, è fondamentale identificare la presenza di un evento stressante (entro i tre mesi precedenti alla comparsa dei sintomi) nella vita della persona.
Tra i sintomi depressivi ritroviamo un umore deflesso, la perdita di piacere e interesse nello svolgimento di attività di vario tipo, pensieri su sé stessi caratterizzati da senso di colpa e di inutilità, difficoltà di concentrazione. A livello somatico si può manifestare la carenza di appetito o l’iperfagia, insonnia o ipersonnia, sensazione di stanchezza e affaticamento.
Questi sintomi causano un disagio significativo e difficoltà di funzionamento nella vita quotidiana a livello lavorativo, sociale e familiare, in modo nettamente differente rispetto al periodo precedente all’evento stressante.
La diagnosi di depressione reattiva
La diagnosi di depressione reattiva richiede un'accurata valutazione da parte di un professionista della salute mentale.
È infatti fondamentale la considerazione degli aspetti temporali: in particolare, i sintomi devono comparire entro massimo tre mesi dall’evento stressante; inoltre tali sintomi non devono persistere oltre 6 mesi dalla cessazione dell’evento.
È infine importante effettuare un’accurata diagnosi differenziale rispetto ad altri disturbi depressivi e altri disturbi correlati allo stress traumatico,.
Le cause della depressione reattiva
Le cause della depressione reattiva sono molteplici e interconnesse (eziologia multifattoriale). Tra i fattori molteplici che possono aumentare il rischio di un disturbo depressivo ritroviamo fattori genetici, biologici, sociali e psicologici. Nello specifico, per la depressione reattiva vi sarebbe la difficoltà ad adattarsi e reagire a eventi di vita stressanti (ad esempio, perdita del lavoro, separazioni, lutti) che implicano cambiamenti. La difficoltà nell’adattamento a una nuova situazione stressante ha una durata significativa e comporta sofferenza e disagio poiché non si riesce a gestire il cambiamento inerente all’evento stressante.
Il trattamento della depressione reattiva
A seguito di un attento processo diagnostico che identifica l’evento scatenante, il livello di stress, i sintomi e le strategie per affrontarlo, si arriverà alla proposta di un trattamento.
Come dimostrato da studi di efficacia e dalle linee guida internazionali, la psicoterapia cognitivo-comportamentale rappresenta una delle terapie più efficaci per il trattamento dei disturbi depressivi, inclusa quella che viene intesa come depressione reattiva. La terapia cognitivo comportamentale, attraverso il riconoscimento / riformulazione dei pensieri alla base di emozioni e comportamenti e la rielaborazione dell’evento stressante promuove abilità di regolazione emotiva e gestione dei sintomi tipici del disturbo, favorendo un recupero del benessere psichico.
In alcuni casi, inoltre l’intervento integrato di psicoterapia e trattamento farmacologico (ad esempio attraverso farmaci antidepressivi) si è dimostrato particolarmente efficace.
Domande più frequenti
La depressione non ha una singola causa. Può derivare da una combinazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici. Alcuni fattori di rischio possono essere:
- Storia familiare di depressione
- Eventi di vita stressanti o traumatici
- Condizioni mediche
La depressione viene diagnosticata da un medico psichiatra, uno psicologo o uno psicoterapeuta attraverso una valutazione completa, che integra:
- un colloquio clinico relativo ai sintomi e alla storia medica
- la somministrazione di test scientificamente validati
La diagnosi è fondamentale per scegliere il trattamento più efficace per la problematica riportata.
Per questo motivo inTHERAPY si avvale solo di terapeuti esperti in psicodiagnosi per identificare correttamente i sintomi della depressione.
Incoraggiala a cercare un aiuto professionale, senza giudicarla ma offrendole ascolto e comprensione.
Se ti senti molto triste o privo di energia, provi sentimenti di vuoto, senti di aver perso ogni interesse verso il mondo esterno a seguito di un evento negativo che ti è capitato (es. un lutto, la fine di una relazione, la perdita di lavoro…), sappi che è una reazione naturale, coerente con l’esperienza che stai vivendo e, nella maggior parte dei casi, transitoria. Tuttavia se questi sintomi sono molto intensi, provocano una forte sofferenza e persistono per molto tempo, è opportuno rivolgersi a un professionista, soprattutto se sono presenti autocritica, sensi di colpa, disperazione, mancanza di speranza verso il futuro, profondo pessimismo e pensieri di morte, sintomi tipici della depressione clinica.
Se senti di star meglio e inizia a farsi strada in te l’idea di interrompere la terapia, confrontati col tuo psicoterapeuta, potrà dirti se è il momento giusto per interrompere o se è raccomandabile continuare. La decisione di interrompere o proseguire il percorso spetta comunque sempre a te.
Nei casi più gravi, il trattamento farmacologico può essere fondamentale. Integrando la farmacoterapia con la terapia cognitivo-comportamentale, si ottiene il massimo dell’efficacia nel superare la depressione. Avere dubbi, domande o preoccupazioni legate all'assunzione di farmaci antidepressivi e agli eventuali effetti collaterali è normale: parlane con il tuo psicoterapeuta o il tuo psichiatra.
Non esiste un tempo specifico e prefissato che sia uguale per tutti. Spetta allo psichiatra capire quando è il momento giusto per interrompere la farmacoterapia.